L’impegno politico per Bachelet è un aspetto del più generale impegno per l’uomo. E questo impegno ha le sue radici nella spiritualità, nella cultura, nell’etica. La politica infatti è per lui una scienza architettonica e come tutte le scienze non si improvvisa. Quindi, fondamentale è la formazione sociale, fondamentale per assumersi delle responsabilità politiche. E fondamentale è il viaggio di chi fa politica, di avere occhi limpidi e farsi accompagnare da chi, come te, si è messo in testa di accendere le coscienze:
“Il cristiano – scrive Bachelet – sa che nel promuovere questi valori si trova accanto, volta a volta, uomini di buona volontà (…). Il dialogo e la collaborazione con questi uomini di buona volontà non impoverisce la sua forza ideale, ma anzi, arricchisce la sua esperienza, rende più consapevole la sua scelta (…)”.
E si passa alla nota dolente, la ‘semplice’ partecipazione al voto, l’affrontare il compito di elettore. Sì, perché Bachelet lo definisce ‘compito’ quello di partecipare con serietà alla vita democratica del suo Paese. E va oltre:
“L’impegno di coerenza (…) non si esaurisce nel momento del voto, ma continua ogni giorno per tutti, cittadini e rappresentanti eletti, perché di tutti e di ogni giorno è la fatica di costruire una città in cui l’uomo possa essere sempre più se stesso”.
Violenza, ingiustizia, odio, oppressione, queste le categorie che viviamo in politica, che ci sopraffanno e ci incatenano nel non-dialogo:
“Violenza e odio non potranno essere vinti da una violenza e da un odio di contenuto diverso e opposto, ma sia vinta invece nella libertà e nella pace dalla forza dell’amore”. (1)
(1)Tratto da Vittorio Bachelet, Pensieri per la politica, a cura di Anna Vellani, ed. Ave, Roma 2020.