Recitando stasera il rosario in casa, mi guardavo intorno, cercando un’immagine di Maria… . Lo sguardo si ferma su una piccola statuetta regalatami da un’amica e sorrido. L’avevo dimenticata… . Troppo presa da tante cose era lì davanti a me. Questa statuetta si chiama “Maria col Bambino in uscita” del Centro Ave di Loppiano. Dietro di lei, il varco di una porta. Lei sta uscendo, ha il passo già pronto, il piede alzato e tiene, mostrandolo, suo Figlio in braccio. Non ha segnati gli occhi, né il resto del volto. Semplice, il velo quasi lo lascia cadere dietro di sè proprio perché sta iniziando un cammino con un Bambino in braccio, il suo bambino. E ho subito pensato, proprio in questi giorni di isolamento forzato, a quante volte ho sprecato le mie uscite, i miei passi, le mie destinazioni. Quante volte potevo uscire e non l’ho fatto, per pigrizia, per egoismo o per stanchezza. Quante volte non sono uscita anche se chiamata dai fratelli. Ho pensato alla libertà che avevo e non ho sfruttato, al tempo speso in cose futili… . Oppure sono uscita senza quel Bambino in braccio, non volendolo o potendolo mostrare a nessuno. In quel volto senza segni potrei riconoscere tanti, tantissimi volti, anche il mio. Sto in silenzio, rifletto e medito. E penso che anche in questi giorni posso essere in uscita anche se chiusa a casa. E si ricomincia.

Grazie Patri,
anch’io voglio contemplare queta Maria col Bambino e … ripartire!
Paola
"Mi piace""Mi piace"