La congiura del silenzio

In queste ore si sta consumando sotto i nostri occhi una vergogna nazionale alla quale mai avrei pensato di poter assistere. E’ la replica, brutta,  del divieto di sbarco alla nave Aquarius che dopo una settimana di teatrino di dichiarazioni varie, fu dirottata su Valencia. Il Governo aveva proclamato, nella veste del suo ministro dell’interno, che l’Italia avrebbe aperto i porti soltanto alle navi italiane.

La Diciotti è italianissima, lo si capisce dal nome, Umberto Diciotti, Generale di Porto durante la Seconda Guerra Mondiale, che salvò Tripoli dalla minaccia di una nave in fiamme, carica di munizioni ed esplosivi. Provo a immaginare, onestamente, che, in questo momento, il Generale Diciotti non sarebbe per niente fiero di questa decisione governativa che blocca da parecchi giorni al porto di Catania la nave a lui intitolata. Ma quello che mi fa molto pensare è il silenzio generale, che continua a crescere, diventando quasi assordante, dei deputati e senatori grillini, che è come se avessero giurato tutti di non parlare di questo argomento. Conosco molte persone che hanno votato  M5s per protesta, contro il Pd, e per il cambiamento, della serie: meglio il nuovo, vediamo che sanno fare. E nessuno di questi, dico nessuno, si sta pronnciando su questo argomento. Gli onorevoli che stanno adesso in ferie e si trastullano pronunciandosi su altri argomenti meno scottanti non parlano, altrimenti verrebbero tacciati di eversione… Ricordo che il M5s è per il vincolo di mandato, cioè chi fa parte di un partito non può cambiare partito (e idea), pena la retrocessione da parlamentare. E quindi il pericolo che corrono, almeno la penso così, esprimendo le loro idee,  è la non ricandidatura: una questione altamente morale e per la quale vale la pena sacrificare la propria storia e la propria dignità. Questa congiura del silenzio allora perché? Non ho altre spiegazioni.

Il cambiamento non solo non c’è, non ci sarà e non si vede neanche l’ombra ma le persone, che dovrebbero esserne i paladini, sono rintanate nello loro prigioni mentali dalle loro convenienze. Come dei congiurati. Aspettando. Come statue di gesso sulla riva del fiume.

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