La notte delle donne, distratte e incaute

Un edicolante, in seguito denunciato e multato, questa estate ha esposto una t-shirt che rappresenta una donna che urla e un uomo che la spinge giù da una finestra con la scritta “problem solved“. Uno spot di qualche anno fa rappresentava un uomo con uno strofinaccio, una donna morta e lo slogan: “Elimina tutte le tracce”. E ancora: un negozio di scarpe ha fatto ritrarre l’immagine di una donna stesa a terra, con i pantaloni leggermente abbassati e gli slip in evidenza per pubblicizzare il paio di scarpe che indossa. E potremmo continuare… La giornalista Milena Gabanelli, in un report dall’India del 2013, scriveva: “E’ la donna a garantire la fine o la continuazione della specie. Anche il più feroce degli stupratori è stato messo al mondo da una madre. Ogni bambina, ogni ragazza, ogni donna, è una potenziale madre. È un corpo che ha in sé quello che nessun uomo può avere: «La culla della tua infanzia».
In Italia la politica continua a perdere tempo e, ad esempio, il disegno di legge per tutelare gli orfani dei femminicidi è ancora sospeso perché nel testo si fa riferimento anche ai figli delle Unioni civili. Dal 2000 sono oltre 1600 i figli rimasti orfani, un dato impressionante che rappresenta lo specchio della civiltà del nostro Paese.

Ma quello che non ci aspettavamo sono state le dichiarazioni del senatore verdiniano D’Anna, che si era distinto nell’aula parlamentare nel 2015 per aver compiuto gesti sessisti nei confronti di una collega: “Il desiderio è un istinto primordiale, il corpo della donna è oggetto di forte desiderio da parte dell’uomo. Alle donne servirebbe un poco di cautela e buonsenso”. Questo è quello che pensano veramente la maggior parte degli uomini e anche delle donne. Bisogna ripartire da zero, dalla diffusione di una cultura della vita, dall’inviolabilità dell’essere umano. Scuole, associazioni, istituzioni, magistratura, forze dell’ordine facciano davvero la loro parte per fermare questa carneficina. Altrimenti le donne continueranno a morire, perché un po’ distratte e poco caute.

——————————————————————-

CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE E DI GENERE: Numero verde – 1522
Ecco alcuni dati riferiti in data  4 Luglio 2017, alla Commissione di inchiesta sul femminicidio dal Capo della Polizia Gabrielli (video). In Italia, lo scorso anno, le vittime del femminicidio sono state 145, di cui 120 sono state uccise dal marito, dal fidanzato o dal compagno, cioè ogni due giorni, una donna viene ammazzata. I protagonisti delle azioni di femminicidio rientrano principalmente nella fascia di età compresa tra i 31 e i 40 anni, seguita dalla fascia 41-50. Le vittime invece, sono più giovani dei loro aguzzini: la maggior parte delle vittime ha un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. Ed è aumentato il numero delle vittime delle donne più anziane di età compresa tra i 71 e gli 80 anni. La nazionalità delle vittime è principalmente italiana, nel 22% dei casi è straniera, per lo più dell’est Europa. Anche i carnefici, a dispetto della percezione comune, sono per la maggioranza italiani: si parla del 74,5%.
violenza fisica
violenza sessuale
Capo/supervisore
3
Collega
4
5
Cliente/paziente
7
3
Insegnante/allenatore
2
2
Compagno di studi
13
5
Medico/infermiere
2
Familiare
31
9
Qualcuno appena incontrato
2
15
Amico
19
27
Conoscente
20
24
Sconosciuto
31
23

E’ arrivato un nuovo bando europeo, pubblicato nell’ambito del programma di finanziamento “Rights, Equality and Citizenship 2014-2020”, che finanzia 9,7 milioni e scade a novembre, con l’obiettivo di combattere la violenza contro minori e donne a partire dalle fondamenta, cioè cambiando alla base una mentalità.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...