Chi guida la nostra vita?

Il pensiero della Chiesa è molto chiaro. Papa Francesco sta sul pezzo diciamo ogni giorno. Non sa più come raccomandare al popolo di Dio la scelta preferenziale per gli ultimi.

 Le riviste di tradizione e cultura cristiana vengono attaccate dagli stessi abbonati e qualcuno disdice gli abbonamenti perché non sono in linea con il proprio pensiero “personale”, frutto delle notizie su fb, di frasi ad effetto che toccano le corde del nostro “uomo vecchio” e non del pensiero sociale della Chiesa e delle omelie del Papa. La questione dei migranti, dei rifugiati sta prendendo una piega davvero disdicevole e “il popolo di Dio” si schiera a favore di uno o dell’altro politico di turno, non tenendo conto delle implorazioni e le esortazioni continue del Papa. Gli esempi e le testimonianze non mancano. Giusto il giorno del Concistoro (29 giugno) Papa Fancesco è andato  a sorpresa alla festa in Vaticano per il nuovo cardinale Konrad Krajewski: invitati a cena senzatetto, rifugiati ed ex detenuti e si è intrattenuto con loro.

Come ricorda Tertulliano,  l’espressione di stupore che sorgeva nei pagani che per la prima volta venivano in contatto con i cristiani era: “Vedi come si amano fra loro e sono pronti a morire l’uno per l’altro”.  I pagani vedevano i cristiani che mettevano in pratica l’amore di Dio e l’amore del prossimo, cioè che realizzavano il comandamento di Dio dell’amore, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, così ne venivano attratti.

Nell’esortazione apostolica “Gaudete et exultate” Papa Francesco parla delle beatitudini, la Magna Charta del cristiano ed è molto esplicito a proposito:

“Quando incontro una persona che dorme nelle intemperie, in una notte fredda, posso sentire che questo fagotto è un imprevisto che mi intralcia, un delinquente ozioso, un ostacolo sul mio cammino, un pungiglione molesto per la mia coscienza, un problema che devono rispolvere i politici e forse anche una immondizia che sporca lo spazio pubblico. Oppure posso reagire a partire dalla fede e dalla carità e riconoscere in lui un essere umano con la mia stessa dignità, una creatura infinitamente amata dal padre. Questo è essere cristiani!”

Facciamo tutti uno sforzo non solo di discernimento spirituale ma anche intellettuale, uno sforzo nella conversione personale che non avviene una volta nella vita ma ogni giorno, che richiede certamente fatica e rinuncia, e chiediamoci, se abbiamo fatto la scelta di essere cristiani, di seguire Gesù Cristo, chi guida davvero la nostra vita.

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